Nel 2021 la richiesta di energia elettrica in Italia è stata di 318 TWh, di cui 278 TWh produzione netta. Oltre il 40% dell’energia è generata da fonti rinnovabili, mentre la quota di elettricità sui consumi finali si attesta al 22%. Questo il punto di partenza da cui muovono gli scenari al 2030 elaborati da Accenture.

Nella predisposizione degli scenari per l’Italia, inizialmente si è partiti dal pacchetto Fit for 55% e dagli obiettivi da quest’ultimo previsti. Secondo quel piano, si prevedeva una crescita incrementale di 70 GW della produzione da fonti rinnovabili, in uno  scenario di riferimento dei consumi pari a 340 TWh, che teneva conto di una crescita inerziale collegata all’aumento del Pil al netto dell’efficienza energetica.

Dal lato dell’offerta, i presupposti di base erano: 1) una crescita soprattutto di eolico (+25%) e solare (+75%), quest’ultimo ancora poco diffuso in Italia a fronte di innumerevoli aree idonee all’installazione di nuovi impianti. 2) Repowering degli impianti di grande taglia installati prima del 2010 che può portare a un ulteriore incremento del 6% della nuova capacità. 3) Producibilità media degli impianti in linea con il parco esistente, che conta su un equivalent operating hours di 1.200 ore/anno per il solare e 2.000 ore/anno per l’eolico. 3) Stabile, invece, l’apporto delle altre fonti (idro, geotermia e biomasse).

In questo modo il mix di generazione elettrica vedrebbe l’apporto delle FER crescere dal 41 al 72%, il che, proprio per la natura intermittente delle fonti rinnovabili, presuppone il supporto di almeno 60 GWh di accumuli incrementali, funzionali ad integrare al meglio le rinnovabili nel sistema.

Scenari elettrici al 2030 (Fit for 55%)

Fonte: Elaborazioni Accenture

L’attuale situazione internazionale ha cambiato alcune dinamiche e accelerato delle necessità. Le istituzioni europee hanno pensato a un nuovo piano, il REPowerEU, in cui viene alzata l’asticella degli obiettivi. Ne scaturisce quindi un nuovo scenario al 2030 che, per alcuni aspetti, si differenzia dal Fit for 55%. Innanzitutto viene stimata nei prossimi anni una maggiore elettrificazione dei consumi - derivante da un incremento delle pompe di calore e auto elettriche - con un fabbisogno complessivo di energia elettrica fino a 360 TWh (era 340 nel Fit for 55%) rispetto ai 318 del 2021. In particolare, la domanda di elettricità sul fabbisogno complessivo per le pompe di calore passa dal 2% al 4%, mentre per le auto elettriche dallo 0,1% al 3%. In particolare per quest’ultimo aspetto si fa riferimento a una stima realistica fatta dal Politecnico di Milano nello Smart Mobility Report.

In questo nuovo scenario le assunzioni di base su cui si fa leva per raggiungere i nuovi obiettivi sono i seguenti:1) + 85GW di nuova capacità FER al 2030, il che significa partecipare come Italia per il 15% all’obiettivo del REPowerEU a livello europeo che vede 103 GW aggiuntivi rispetto al piano FitFor55. Tra le fonti a crescere di più è ancora una volta il solare +70%, mentre un +30% spetta all’eolico. 2) Rimane la stessa l’ipotesi sul repowering degli impianti già esistenti. 3) Accelerazione tecnologica con +30% medio del load factor su nuovo installato. In questo caso cambia l’indice delle equivalent operating hours, che si porta a 1.500 ore/anno per il solare e a 2.350 per l’eolico.

Quest’ultimo aspetto dell’innovazione tecnologica è importante, soprattutto perché garantisce vantaggio competitivo rispetto ad altri paesi.  Per esempio puntare sull’agrivoltaico rispetto al solare tradizionale significa aumentarne l’efficienza del 150%.  

Infine, ultimo, ma non meno importante, aspetto è quello relativo agli accumuli.  Se aumenta la quota delle rinnovabili, c’è la necessità di compensare un maggior numero di fonti intermittenti e quindi di incrementare gli accumuli che dai 60 GWh dello scenario Fit for 55% passano agli 80 GWh. Si tratta di un obiettivo sicuramente ambizioso ma non irrealistico. Sulla base di una proxy fatta da Accenture, è stato calcolato per gli accumuli (considerando solo le batterie) che servirebbe come suolo, una superficie corrispondente a circa venti campi di calcio per un’altezza di 2-2,5 metri: quindi non stiamo parlando di numeri irraggiungibili. Ovviamente non si può solo tenere conto delle batterie, ma bisogna pensare anche al sistema dei bacini che sono funzionali al sistema elettrico e alla gestione dell’acqua.

Nell’ambito di questo nuovo scenario migliora anche la perfomance sul lato ambientale con un risparmio in termini di volumi emissivi di 64 Mt ton CO2eq.

Scenari elettrici al 2030 (REPowerEU)

Fonte: Elaborazioni Accenture

Per poter traguardare questo nuovo obiettivo serve un piano di deployment modulare per arrivare in 3 anni ad un media di installazione di 10 GW per anno (vs. ~1GW/anno attuale). I prossimi tre,  quindi, saranno anni di set up del sistema energetico Italia, importanti per rispettare i target di questo nuovo piano che ci consentirà di affrontare non solo la crisi di breve ma anche di adattare il sistema ai cambiamenti di più lungo periodo. Quel che servirà sarà una distribuzione territoriale degli impianti che sia ragionata, in modo da avere un sistema efficace a livello nazionale; una buona capacità di accumuli che garantisca la flessibilità al sistema e l’Innovazione tecnologica, con  interventi di tipo  ingegneristico sugli impianti di produzione e maggior spazio dato all’intelligenza artificiale e alla machine learning.