Si è svolta lunedì scorso la presentazione dello studio “Valutazione degli impatti del ciclo di vita del Gpl per utilizzi stazionari, a confronto con altre tipologie di fonti/vettori energetici” (v. Staffetta 09/03/22), condotto dal gruppo di ricerca Aware del Politecnico di Milano su commissione di Assogasliquidi. Ai saluti di Andrea Arzà, presidente Federchimica-Assogasliquidi, e alla presentazione dello studio della prof.ssa Lucia Rigamonti del Politecnico di Milano, è seguito un panel di discussione a cui hanno partecipato Fabio Romeo, della direzione generale Valutazioni ambientali del Mite, Riccardo de Lauretis dell'Ispra, Isabella Annesi-Maesano, direttrice del dipartimento delle malattie allergiche e respiratorie dell'Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica (Inserm) nonché Gianluca Gurrieri, dirigente unità organizzativa Clima e qualità dell'aria della Regione Lombardia e Marco Bedogni, dell'Amat/Comune di Milano di cui di seguito si riportano i principali passaggi dei loro interventi.

Gurrieri ha sottolineato l’importanza di valutare in modo integrato le politiche per il perseguimento dei diversi obiettivi e, in riferimento al tema oggetto della presentazione dello studio, discernere bene tra le politiche per la sostenibilità e la decarbonizzazione e quelle per la riduzione dell’impatto sulle emissioni di inquinanti in ambito locale e la salute. La riduzione dell’inquinamento atmosferico è un tema molto complesso e non può essere liquidato con una mera elencazione di misure da prendere sul breve periodo. La politica regionale, in questo ambito, specie quella della Lombardia e dell’area del Bacino Padano, è stata molto attenta anche perché è tenuta per legge ad implementare i piani sulla qualità dell’aria. Sono anni che ci si confronta su questi temi e si conoscono gli impatti che le misure e il mancato intervento possono avere in termini economici e sociali. Tuttavia, poiché si tratta di fenomeni che si sono spostati progressivamente dal livello industriale ad un livello che vede il coinvolto il singolo cittadino e la sua vita quotidiana, intervenire diventa ancora più complesso. Inoltre, non si può immaginare solo l’adozione di provvedimenti di divieto o di incentivo ma serve anche modificare alcuni aspetti comportamentali e culturali, insieme a quelli regolamentari e normativi a diverso livello di competenza: da quello europeo, a quello nazionale e locale in materia di mobilità, di riscaldamento e anche per gli schemi di produzione e consumo. Per individuare le azioni e le politiche più adeguate è importante riferirsi agli studi e alle evidenze scientifiche. In tal senso gli studi fondati sulla metodologia LCA, come quello svolto dal Politecnico di Milano, costituiscono un importante stimolo per la definizione delle azioni da intraprendere, tenuto anche conto dell’indirizzo della politica del Governo regionale ad assumere iniziative che prendano a riferimento non la tecnologia, ponendo dei limiti ad alcune di queste, ma la riduzione delle emissioni di inquinanti al fine di conseguire gli obiettivi e gli standard ambientali definiti dalle norme comunitarie e nazionali.

Bedogni, invece, ha sottolineato il problema delle limitazioni cui vanno incontro i Comuni nel determinare le politiche per la qualità dell'aria. Anche a seguito della situazione emergenziale determinata dal deferimento alla Corte di giustizia europea per due inquinanti, il Comune di Milano ha approvato un anno e mezzo fa un regolamento sulla qualità dell’aria che regola anche gli impianti termici, spingendosi a regolamentare aree fino a quel momento non affrontate. Questo è sempre fatto mantenendo uno stretto legame fra priorità d’intervento politico e le oggettività tecnico-scientifiche che man mano emergono. Il piano Aria e Clima intende andare oltre la conformità ai limiti normativi vigenti per avvicinarsi a quelli posti recentemente dall'Oms (v. Staffetta 28/09/21) che, come ha fatto notare anche Annesi-Maesano, sono molto più bassi. Dall’altra, mira a conciliare le politiche di qualità dell’aria con quelle per la lotta ai cambiamenti climatici. “Vi sono già previsioni all’interno del piano Aria e Clima che riguardano la lotta alla riduzione delle emissioni climalteranti, e un piano già ufficialmente approvato apre una nuova fase delle politiche climatiche e ambientali locali su questo tema”, ha spiegato Bedogni.