La lotta al cambiamento climatico è tra le priorità dell’agenda internazionale. I gas serra in atmosfera hanno raggiunto infatti livelli senza precedenti e gli interventi per contenere l’aumento della temperatura terrestre non sono più rimandabili. Per salvaguardare il nostro Pianeta, è oggi più che mai essenziale dare vita a un insieme di interventi coordinati, che veda il coinvolgimento di tutti: istituzioni, studiosi, imprese, singoli cittadini.
Lo sa bene il Gruppo Hera, che nel proprio Piano industriale 2024 ha previsto azioni e investimenti per la transizione energetica verso la carbon neutrality e ambientale verso l’economia circolare, oltre che per l’evoluzione tecnologica, in linea con le strategie europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu. Ma che ha scelto, anche, di superare i confini aziendali, affiancando alle attività al proprio interno il supporto a clienti e fornitori nell’adozione di scelte green. Con un obiettivo particolarmente sfidante, validato su base scientifica dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative (SBTi): tagliare del 37% le emissioni in atmosfera entro il 2030 rispetto al 2019, in linea con l’Accordo sul Clima di Parigi.
Dell’impegno del Gruppo Hera per la riduzione delle emissioni abbiamo parlato con il Presidente Esecutivo della multiutility Tomaso Tommasi di Vignano.
Presidente Tommasi, il vostro obiettivo di riduzione delle emissioni è tra i più ambiziosi per un’azienda in Italia.
È un obiettivo per cui investiamo da tempo, coerente con il nostro percorso di crescita sostenibile e con la direzione tracciata nei nostri Piani industriali. Proprio per la natura stessa dei business che gestiamo – ambiente, acqua ed energia – e il ruolo essenziale che ricoprono nella vita dei cittadini, l’impegno per garantirne resilienza e continuità è per noi fondamentale. In questo ambito, si inseriscono le azioni per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e l’attenzione alla sostenibilità è integrata nelle nostre strategie, per la creazione di valore condiviso nei territori e per le comunità in cui operiamo. La certificazione dei nostri obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 da parte di SBTi rappresenta un’ulteriore conferma della validità dei nostri interventi e della bontà della direzione intrapresa: solo lo scorso anno, grazie alle attività gestite dal Gruppo, sono state evitate 2,5 milioni di tonnellate di gas serra. Nel 2020 le emissioni hanno registrato una riduzione del 5,4% rispetto al 2019 e puntiamo a una diminuzione di oltre il 15% al 2024, fino appunto al 37% entro il 2030.
Ma quel che contraddistingue il nostro impegno per la transizione energetica è il perimetro d’azione che ci siamo dati: il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni non si limita infatti alle emissioni prodotte dalle attività del Gruppo ma si estende anche a quelle dei nostri clienti, relativamente alla vendita di energia elettrica e gas, e dei fornitori.
Grazie a quali interventi puntate a raggiungere questo risultato?
Le soluzioni messe in campo dal Gruppo Hera per promuovere l’efficienza energetica sono numerosissime, e si accompagnano a più ampie iniziative di coinvolgimento e sensibilizzazione per incentivare l’abbattimento dei consumi. Tra le azioni per la riduzione delle emissioni rientrano l’ulteriore espansione del teleriscaldamento, la riqualificazione energetica di edifici, pubblici e privati, e l’avvio di iniziative per lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico.
Sul fronte interno, puntiamo ad aumentare l’uso di energia elettrica da fonte rinnovabile per i nostri consumi, dall’83% del 2019 al 100% già entro il 2023. Un impegno che sta dando i propri frutti: nel 2020 abbiamo già raggiunto in azienda un calo del 6,2% dei consumi energetici rispetto al 2013, con l’obiettivo di arrivare a una riduzione del 10% entro il 2030.
Sul fronte delle imprese, i progetti sviluppati anche grazie alle società del Gruppo dedicate ai servizi di efficienza energetica, Hera Servizi Energia e AcegasApsAmga Servizi Energetici, vanno dalle diagnosi energetiche, alla realizzazione di impianti “chiavi in mano”, fino a interventi di riqualificazione mirati. Inoltre, con la proposta multiservizio Hera Business Solution le grandi aziende possono contare sulla nostra esperienza per la gestione sostenibile e integrata di rifiuti, acqua ed energia, con il vantaggio di avere un unico interlocutore.
Anche per quanto riguarda i clienti retail, già oggi usufruiscono di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili e possono contare anche su strumenti per valutare le proprie abitudini e ridurre gli sprechi, a beneficio del portafoglio e dell’ambiente.
Un altro fronte su cui lavoriamo è quello della mobilità sostenibile, dalla mobilità elettrica alla produzione e utilizzo di biocarburanti per autotrazione.
Tra le vostre proposte più recenti, anche il fotovoltaico
Siamo il terzo operatore nazionale nella vendita di energia con 3,4 milioni di clienti serviti: da tempo abbiamo superato la semplice fornitura di commodity, continuando ad ampliare il portafoglio dei nostri servizi a valore aggiunto. Con “Fotovoltaico Hera”, ad esempio, i nostri clienti, grazie all’installazione di pannelli solari, possono risparmiare e alimentare i propri consumi in modo sostenibile, diventando così produttori di energia verde e dando il loro contributo alla transizione energetica. Un’opportunità anche per i clienti del servizio a tutele graduali recentemente acquisiti: piccole e medie imprese di 9 regioni italiane.
Più in generale, intendiamo favorire scelte green e sostenere chi le opera, a partire da clienti e fornitori. Come provider di servizi energetici, siamo una sorta di “cerniera” tra più attori, e in questa grande catena del valore abbiamo deciso di giocare un ruolo propositivo per la riduzione dei consumi, l’efficienza energetica e la promozione delle rinnovabili, attivando un “circuito positivo” in cui ci guadagnano tutti: l’ambiente, i cittadini, le generazioni future.
Per quel che concerne lo sviluppo dell’idrogeno, a quali progetti state lavorando?
In linea con il Piano industriale, vogliamo contenere le emissioni anche con un maggiore impiego di bioenergie e green gas. È una frontiera per noi particolarmente interessante, proprio perché operiamo in più business e possiamo mettere in sinergia più asset, sfruttando dove possibile le infrastrutture di rete di cui già disponiamo.
In particolare, stiamo approfondendo con partner d’eccellenza il contributo derivante dallo sviluppo dell’idrogeno, grazie a una serie di progetti in grado di generare ricadute positive sul tessuto economico ed imprenditoriale. Dal memorandum siglato con Yara Italia e Sapio per avviare valutazioni sulla produzione d’idrogeno verde per la decarbonizzazione del settore agricolo utilizzando l’energia rinnovabile prodotta dal termovalorizzatore ferrarese di Hera, alla lettera di intenti firmata con Snam per sperimentare e realizzare soluzioni nel territorio emiliano-romagnolo. Quest’ultimo accordo prevede azioni in più ambiti: nel depuratore di Bologna, ad esempio, è in fase avanzata di progettazione un innovativo impianto power-to-gas per convertire l’idrogeno rinnovabile in biometano da immettere in rete ed è prevista una possibile sperimentazione congiunta di immissione di una miscela di gas naturale e idrogeno in una porzione di rete di distribuzione di Hera in Emilia-Romagna. Protagonista di questa sperimentazione sarà la rete gas di Modena. L’ultimo memorandum lo abbiamo firmato a Ravenna il mese scorso, con l’amministrazione comunale e le più rilevanti istituzioni del territorio, per lo sviluppo di un impianto per la produzione di idrogeno verde e di energia elettrica rinnovabile destinato ad alimentare autobus non inquinanti per il trasporto pubblico.
L’obiettivo di questi accordi – e, più in generale, di tutto il nostro impegno – non è solo quello di accompagnare il territorio verso la transizione energetica ma anche quello di farlo senza fughe in avanti, studiando con attenzione opportunità e scenari, individuando soluzioni in risposta alle esigenze delle diverse comunità e coinvolgendo, ogni volta, tutti gli attori: dalle istituzioni, alle realtà produttive, ai singoli cittadini. Il 2030 è dietro l’angolo, e la partita della decarbonizzazione si vince solo insieme.