Il bio-GNL, come noto, è uno dei vettori energetici più promettenti per lo sviluppo della sostenibilità dei trasporti e costituisce un campo di impiego della produzione di biometano agricolo dalle ampie potenzialità. Infatti, ci sono numerosi fattori che rappresentano elementi di interesse per lo sviluppo del biometano liquefatto e, tra questi, in primis il fatto che grazie allo sviluppo del bio-GNL nel mondo dei trasporti si apre la strada per il raggiungimento dei traguardi ambientali europei fissati per il 2030.
Come noto, per quanto si adottino strategie di concentrazione delle biomasse utilizzate per la digestione anaerobica rimane una produzione essenzialmente di tipo distribuito e calato sul territorio. Non sempre in tali situazioni è prontamente disponibile la rete del gas naturale e, pertanto, la liquefazione della produzione di biometano e il suo trasporto verso i punti di impiego rappresentano una valida alternativa a fronte delle esigenze di rapido sviluppo del mercato. Tant’è infatti che la liquefazione e il trasporto del biometano liquefatto sono ricompresi a pieno titolo dalla disciplina primaria in materia di biometano tra le infrastrutture della rete del gas.
La liquefazione, inoltre, rappresenta una variabile di grande flessibilità sia per quanto concerne lo sviluppo di siti di produzione sia per quanto concerne il mercato.
Relativamente ai siti di produzione, anche se fosse disponibile la connessione alla rete del gas naturale, la possibilità di ricorrere alla liquefazione rappresenta una modalità aggiuntiva per poter accedere a ulteriori canali di vendita. La flessibilità di destinazione della produzione è infatti uno dei maggiori elementi che favoriscono la bancabilità delle iniziative potendo garantire stabilità dei ricavi a seconda delle condizioni di mercato.
Oltre a questo, l’esperienza relativa alla realizzazione dei primi impianti di Bio-GNL italiani prova che lo sviluppo di tale tecnologia non può che avvenire grazie al contributo e alla partecipazione di diversi soggetti imprenditoriali che agiscono secondo una catena di realizzazione del valore condivisa. Vi sono soggetti che forniscono le soluzioni tecnologiche relative all’unità di purificazione del biogas (upgrading), alla trasformazione del biometano dallo stato gassoso allo stato liquido, passaggio fondamentale per poter essere distribuito e, infine necessarie competenze per la gestione della fornitura di altri gas tecnici indispensabili nel processo di liquefazione. Ogni soggetto, mettendo a fattor comune esperienze e competenze nel proprio specifico settore di appartenenza, opera in sinergia con l’intera catena di produzione con l’obiettivo condiviso di rendere possibili progetti che danno un forte impulso alla decarbonizzazione dei trasporti, favorendo il passaggio da un’economia fondata sull’impiego di carburanti fossili a una più sostenibile, in linea con le politiche europee del Green Deal.
Un discorso particolare è da rivolgere al tema del mercato e al valore per il cliente finale di utilizzo di un carburante biologico. Come noto il bio-GNL è un carburante che si presta molto bene all’alimentazione di mezzi pesanti e negli ultimi tempi si sono moltiplicate la volontà e l’esigenza di intraprendere percorsi virtuosi di greening dei sistemi di logistica e movimentazione in genere inquadrati in una sempre maggiore esigenza di rendere sostenibili i processi e i prodotti. E’ del tutto evidente che un vettore energetico rinnovabile di cui è individuabile con esattezza il punto di produzione e il punto di impiego costituisce uno strumento che ben si presta alle predette esigenze. Da questo punto di vista è da rilevare la nascita di riflessioni in seno a diversi gruppi di lavoro circa l’associazione tra la sostenibilità della produzione e la tracciabilità del prodotto dalla produzione al cliente finale.
Tale percorso, però, non potrà non tenere in considerazione anche le esigenze di flessibilità del mercato che portano a riflettere su come il sistema di garanzie di origine potrà giocare anch’esso un ruolo comunque importante per lo sviluppo delle politiche di sostenibilità dei clienti finali e di alimentazione dei propri usi attraverso bio-GNL e gas rinnovabili in genere. La differenza sostanziale tra un sistema di tracciabilità e un sistema di garanzie di origine è quello che nel secondo caso, a differenza del primo, non vi è un controllo specifico del percorso della molecola rinnovabile dalla produzione al consumo; attraverso il sistema delle garanzie di origine è possibile effettuare un’allocazione di quote di produzione di gas rinnovabile a favore di uno o più utenti finali nel rispetto di un bilancio complessivo che garantisce che la produzione una volta allocata ad un determinato consumatore non possa più essere allocata ad un altro.
La garanzia di origine potrebbe specificare, tra l’altro, i contenuti in termini di sostenibilità della produzione. L’esigenza di dimostrare che la politica di sostenibilità sia effettiva e non soltanto basata sul commercio di titoli può essere comunque affrontata alla pari di quanto il settore elettrico ha già in parte sviluppato attraverso lo sviluppo di strumenti di contrattazione quali i PPA (power purchase agreement) che nella loro accezione di base possono ben essere applicati anche al settore del gas rinnovabile.
Il bio-GNL è quindi una componente molto importante del sistema gas rinnovabile sia in termini di flessibilità di mercato che di sviluppo delle politiche di sostenibilità degli utenti oltre che rappresentare una componente fondamentale per il raggiungimento di target di energia rinnovabile nei trasporti. È necessario che l’evoluzione normativa e regolamentare colga tali potenzialità e non limiti gli effetti connessi alla flessibilità di tale sistema.