La Comunicazione della Commissione Europea sul ‘Green New Deal’, riforma imponente che con le sue quasi cinquanta iniziative legislative si configura come la più grande azione mai intrapresa a livello europeo, chiede il sostegno appassionato e convinto di tutti i cittadini per realizzare l’ambizioso progetto della neutralità climatica al 2050 promettendo di ‘trasformare l’UE in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna ed efficiente’.
Questo atto di grande coraggio della politica europea deve riuscire, con la forza emozionale di un sogno, ad affascinare tutti i cittadini coinvolgendoli in prima persona. Nello stesso tempo deve però anche mantenere lucidità e realismo per convertire in azioni concrete e fin da subito le buone intenzioni dei cittadini.
Perché se è vero che forse mai prima d’ora l’opinione pubblica aveva manifestato così tanto interesse per i temi ambientali ed energetici e che mai come ora i consumatori appaiono sensibili agli impatti ambientali dei propri comportamenti, è purtroppo anche vero che proprio ora, a livello globale, stiamo raggiungendo livelli record per emissioni di gas climalteranti ed i trend prospettici non sono confortanti.
È quindi fondamentale intercettare questa grande volontà di cambiamento dei consumatori e riuscire a far partecipare tutti, davvero tutti, al percorso di transizione energetica, offrendo proposte concrete, tecnologie diverse, magari efficaci in contesti diversi, e alla portata delle diverse capacità di spesa, per fare ogni giorno un passo avanti verso un sistema ambientalmente più sostenibile.
In questo contesto il settore civile, residenziale e terziario, caratterizzato da consumi ed emissioni significative, sarà chiamato a fornire un contributo rilevante al processo di decarbonizzazione. In particolare, l’heating&cooling rappresenta circa l’80% dei consumi degli edifici e per questo sarà necessario attuare una diffusa campagna di riqualificazione profonda degli edifici esistenti e di sostituzione delle attuali soluzioni impiantistiche con nuove tecnologie più performanti.
Oggi, in Italia, più dell’80% delle famiglie utilizza il gas e lo switching al vettore elettrico, almeno per gli edifici esistenti, presenta elementi di complessità, anche per gli impatti economici degli investimenti necessari da parte delle famiglie.
Per quanto riguarda le zone ancora non metanizzate, il vettore gas può contribuire alla decarbonizzazione sostituendo combustibili fossili più inquinanti e biomasse, soprattutto laddove un’elettrificazione dei consumi appare meno efficace, come per esempio nelle zone più fredde del Paese.
È inoltre opportuno segnalare che anche nelle grandi città delle zone già metanizzate, dove soffriamo di più per la qualità dell’aria, abbiamo ancora molti impianti di riscaldamento centralizzati alimentati a gasolio (nel centro di Milano, per esempio, se ne contano ancora circa 1.500).
In questi contesti riteniamo sia necessario promuovere con urgenza l’installazione di nuove tecnologie a gas. Ne abbiamo disponibili molte, dalle moderne caldaie a condensazione alle pompe di calore, alla microcogenerazione, tutte caratterizzate da eccellenti prestazioni in termini di emissioni e di efficienza energetica anche in condizioni di freddo intenso.
Più in particolare, le tecnologie che utilizzano il gas sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli edifici permettono anche di ottimizzare l’utilizzo e lo sviluppo delle reti energetiche, sia del gas che dell’energia elettrica, evitando costosi potenziamenti della rete elettrica che si renderebbero necessari se si perseguisse un modello basato solo sull’elettrificazione degli usi per riscaldamento e raffrescamento. Il tutto utilizzando al meglio le esistenti infrastrutture del gas, già dimensionate per coprire in modo efficiente le punte di freddo invernali, incrementandone il fattore di carico in estate in ragione della diffusione dell’uso per raffrescamento.
Tuttavia, l’aspetto più rilevante che merita di essere sottolineato è che queste tecnologie possono contribuire alla decarbonizzazione con tempistiche pressocché immediate ed il tempo, in questa nostra lotta per combattere i cambiamenti climatici, rappresenta certamente la sfida più grande.