Il settore fotovoltaico italiano è in procinto di vivere una nuova fase molto importante del suo percorso di crescita, proiettato ormai verso uno stadio di completa maturazione. I target europei appena definiti per le fonti rinnovabili (32%) dal recente trilogo comunitario richiederanno molti sforzi su diversi fronti, e il fotovoltaico avrà sicuramente un ruolo da protagonista.
Analizzando il trend di crescita del parco solare italiano, ad inizio 2018 sono stati raggiunti circa 20 GW di potenza in esercizio e 25 TWh di energia elettrica prodotta, con ritmi di sviluppo che si sono significativamente ridimensionati con la fine del meccanismo incentivante “Conto Energia”. Basti ricordare che nel 2017 sono stati installati solo 409 MW di nuova potenza (prevalentemente relativa a impianti di piccole/medie dimensioni in autoconsumo).
Secondo la Strategia Energetica Nazionale questa fonte rinnovabile sarà uno dei pilastri su cui si reggerà la transizione energetica del nostro Paese, prevedendo il raggiungimento al 2030 di 70 TWh di energia elettrica da impianti fotovoltaici (+180% rispetto al 2017), ovvero il 39% dell’intera produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (pari a 184 TWh). Questo ambizioso obiettivo, che sarà probabilmente rivisto al rialzo per effetto del nuovo target europeo del 32%, dovrebbe tradursi nella realizzazione di circa 35-40 GW di nuovi impianti e richiederà una crescita delle installazioni fotovoltaiche pari a oltre 3 GW/anno, un cambio di marcia totale rispetto ai ritmi ai quali si è assistito negli ultimi anni. In quest’ottica sarà fondamentale adottare quanto prima nuovi strumenti di policy che da un lato sostengano lo sviluppo di nuovi impianti e dall’altro mantengano in esercizio l’attuale parco impianti garantendone il mantenimento di elevati standard di performance, rivedendo l’attuale quadro normativo e regolatorio, che dovrà svilupparsi in modo tale da permettere il massimo sfruttamento del potenziale oggi disponibile.
Fra le misure più importanti, necessarie per avviare questo percorso, un ruolo rilevante verrà ricoperto dal nuovo Decreto Ministeriale che regolamenterà lo sviluppo delle fonti rinnovabili (compresa quella solare) in Italia nel periodo 2018-2020 tramite meccanismi di registri e aste al ribasso (cd. DM FER 1). La bozza di tale provvedimento (circolata negli scorsi mesi) contiene molti aspetti positivi ma può essere migliorata su alcune tematiche che riguardano la fonte solare fotovoltaica, quali: una maggiore attenzione nei riguardi degli impianti di piccole/medie dimensioni, un aumento dei contingenti disponibili per la relativa incentivazione, un incremento della soglia di potenza per l’accesso alla tariffa onnicomprensiva, una maggiore attenzione agli interventi di rifacimento/potenziamento e integrale ricostruzione.
Parallelamente al DM, un’altra norma che favorirebbe da subito un’accelerazione dello sviluppo del settore è il superamento del divieto di sostegno alle installazioni sui terreni agricoli, definendo chiare regole che permettano l’interazione con il mondo agro-alimentare e prevengano eventuali abusi.
L’installazione di nuovi impianti fotovoltaici dovrà riguardare non solo impianti utility scale, ma anche impianti di piccola/media dimensione presumibilmente in autoconsumo. Pei tali installazioni sarà necessario monitorare lo sviluppo dei Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) e adottare una chiara regolamentazione anche per i Sistemi di Distribuzione Chiusa (SDC), in un’ottica cost reflective. L’implementazione del fotovoltaico in combinazione con lo storage permetterà anche il miglioramento dell’efficienza del sistema.
Sarà inoltre necessario implementare strumenti per valorizzare i siti attualmente in uso e promuovere gli interventi di repowering/revamping, semplificando ad esempio i relativi iter amministrativi, proseguendo nella corretta linea individuata dal GSE con l’approvazione delle procedure per gli interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico degli impianti fotovoltaici in esercizio.
Infine, molto importante sarà anche il contesto di mercato. Si dovrà completare un nuovo disegno, che garantisca una maggiore integrazione delle FER nel sistema elettrico, attraverso misure come la riduzione del timing tra programmazione e immissione in rete, l’estensione delle possibilità di aggregazione tra impianti e tra settori, la partecipazione delle fonti rinnovabili ai mercati dei servizi di dispacciamento e, ultimo ma non per importanza, la promozione dei contratti a lungo termine (PPA) che potranno garantire benefici sia all’offerta sia alla domanda in termini di stabilizzazione dei flussi e riduzione del rischio di investimento.