Fondato nel 1947 dai Fratelli Grimaldi, il Gruppo inizia le sue attività nel settore del trasporto merci. Nel 1969 si dà l’avvio al primo collegamento regolare tra l’Italia e l’Inghilterra per il trasporto di autovetture Fiat destinate al mercato britannico. Il raggio d’azione dei servizi offerti si allarga rapidamente al di là dei confini originari: gli attuali collegamenti marittimi operati dal Gruppo servono 130 porti in 45 paesi del Mediterraneo, Nord Europa, Africa Occidentale, Nord e Sud America. Attualmente sono oltre 100 le navi impiegate, 25 delle quali costruite negli ultimi 5 anni; 2,8 milioni le autovetture trasportate e 1.434.000 le unità rotabili/container; 53 le sedi Grimaldi nel mondo, 5 le Società di logistica del Gruppo, 7800 i dipendenti (equipaggi inclusi). Il Gruppo Grimaldi, già leader internazionale del trasporto RO/RO, si è inoltre dedicato allo sviluppo del servizio passeggeri sulle Autostrade del Mare con ottimi risultati: 2.730.000 passeggeri trasportati nell’ultimo anno dalle tre Compagnie di Navigazione Grimaldi Lines, Finnlines e Minoan.

L’IMO ha previsto l’obbligo di ridurre il tenore di zolfo del bunker allo 0,5% a livello mondiale a partire dal 2020. A ciò si aggiunge la possibilità che lo shipping venga inserito nello schema dell’ETS a partire dal 2023, come prospettato dalla recente (15 febbraio 2017) modifica della Direttiva 2003/87/CE da parte del parlamento Europeo. Quale strategia persegue il gruppo in risposta a tali vincoli?

Nell’ottica di un continuo miglioramento e di una riduzione degli impatti nocivi sull’ambiente, il Gruppo sta sempre di più focalizzando i propri investimenti per passare da una logica di mera compliance normativa ad una gestione proattiva delle tematiche ambientali. La strategia promossa si muove sostanzialmente su due direttrici: efficienza energetica e controllo delle emissioni. Per quanto riguarda la prima direttrice, già dal 2010 sono state intraprese misure volte a ridurre la quantità di combustibile, quali applicazione di pitture siliconiche antivegetative e sostituzione delle eliche per migliorare l’efficienza propulsiva in navigazione. Per quanto riguarda il controllo e la riduzione delle emissioni, il Gruppo ha investito nell’installazione di sistemi di trattamento dei gas esausti (cosiddetti “scrubber”) che consentono di tenere al di sotto del limite previsto dalla normativa le emissioni di zolfo, riducendo allo stesso tempo anche le emissioni di particolato e incombusti, sebbene non imposti dalle normative vigenti.

La normativa IMO avrà implicazioni sulla disponibilità di gasolio a basso tenore di zolfo sul mercato europeo (storicamente corto di gasolio) e di conseguenza sul suo prezzo. Cosa vi aspettate a riguardo?

In qualità di utilizzatori, ci aspettiamo che le raffinerie siano in grado di rifornire il carburante necessario per il tetto globale allo zolfo e nello stesso tempo soddisfare la domanda di tutti gli altri settori.

Quali gli impatti sul vostro sistema logistico, specie in termini di gestione di un doppio regime, dovuto alla contemporanea presenza di prodotto a basso tenore di zolfo per le nuove navi e ad alto tenore di zolfo per quelle che utilizzeranno gli scrubber?

A bordo delle navi siamo abituati a dover gestire doppi serbatoi - a volte anche tripli – che contengono differenti prodotti, con la dovuta accortezza e messa in sicurezza. Non riteniamo che la normativa abbia effetti sul nostro sistema logistico da questo punto di vista, mentre ci aspettiamo che i fornitori garantiscano la disponibilità di tali combustili nei porti chiave.

Nel 2016, la vostra azienda è stata vincitrice italiana del World Travel Leaders Award 2016 per le nuove rotte marittime che contribuiscono allo sviluppo delle isole maggiori italiane e per la costante attenzione alla sostenibilità ambientale. Quali sono, ad oggi i risultati raggiunti in materia di salvaguardia dell’ambiente e quali i progetti che contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale della vostra attività in futuro?

 Partiamo da un dato inconfutabile: le stesse Autostrade del Mare, di cui il Gruppo Grimaldi è stato pioniere negli anni Novanta ed oggi è leader indiscusso in Europa, sono di per sé una scelta ambientale dal momento che sottraggono alle strade numerosissimi camion ed auto. E’ stato, infatti, calcolato che, l’uso della modalità marittima abbatte di circa il 30% le emissioni di CO2 per camion o trailer trasportati rispetto ai camion stradali più efficienti. Ciononostante, numerose sono le iniziative introdotte dal Gruppo, anche attraverso forti investimenti in ricerca e sviluppo, per ridurre al minimo l’inquinamento atmosferico dalle emissioni delle proprie navi rendendo così la flotta sempre più “green”. Le navi della flotta sono in continuo aumento ma, a dispetto di ciò, si è riusciti a ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 10% negli ultimi 5 anni, grazie agli interventi di efficienza descritti sopra. Nell’ambito dei programmi ambientali, il Gruppo predispone piani di monitoraggio relativi alle immissioni in acqua/terra/aria e piani di abbattimento/riduzione delle stesse. Relativamente ai rifiuti, il Gruppo promuove l’utilizzo degli inceneritori di bordo allo scopo di ridurre i quantitativi di rifiuti solidi sbarcati a terra nei porti, il tutto ovviamente nel rispetto dei limiti/restrizioni relativi all’utilizzo degli inceneritori. Nel 2015 solo l’1% di rifiuti biodegradabili e consentiti è stato smaltito in mare.

Il settore della ricerca del Gruppo Grimaldi è sempre in piena attività: il dipartimento Energy Saving è impegnato in ambiziosi progetti futuri. In fase di studio sono il re-bulb, le fuel cell, nuovi sistemi di trattamento gas di scarico ed implementazione delle energie rinnovabili a bordo, nonché il coinvolgimento in alcuni progetti co-finanziati dall'Unione Europea per lo studio e lo sviluppo di nuove tecnologie innovative nell'ambito navale.