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ACQUA & AMBIENTE | 35 ARTICOLI

Fronteggiare il cambiamento climatico è possibile, ma bisogna agire subito

La lunga estate del 2023 è stata accompagnata da ondate di calore estremamente intense. Nel mese di luglio, molte città italiane hanno superato i record storici di temperatura: il 18/07 a Roma è stata registrata la temperatura di 42,9°C, mentre il 24 sono stati toccati i 47,8°C a Siracusa e i 46,7°C a Palermo.

Le sfide dell’industria mineraria per la transizione energetica

Il 28 settembre scorso, a Parigi, si è tenuto l’IEA Critical Minerals and Clean Energy Summit,il primo vertice internazionale sui minerali critici e sul loro ruolo nella transizione energetica. Quello che ne emerge con chiarezza è che la transizione dipenderà dalle compagnie minerarie esattamente come l’attuale sistema ne dipende per l’approvvigionamento dei combustibili fossili.

Net zero Roadmap: le cose non dette dall’AIE

Mentre i prezzi del petrolio parevano ormai tendere ai 100 dollari al barile, per poi ripiegare verso gli 85, per i timori di recessione con conseguente caduta della sua domanda, con le cancellerie che si interrogavano sull’impatto che ne sarebbe potuto derivare sull’inflazione e di qui sui tassi di interesse e sulla crescita delle economie, l’Agenzia di Parigi (AIE) ha rassicurato che non vi sarebbe stato comunque nulla di cui preoccuparsi. Perché, a suo dire, siamo infatti semplicemente di fronte all’agognato ‘Canto del Cigno’ del petrolio, fonte oggi dominante nella mappa energetica mondiale, ma destinata nell’arco di breve tempo ad uscirne.

Net Zero Roadmap: il percorso per centrare l’obiettivo di 1,5°C

Il 26 settembre, l’AIE ha pubblicato la versione aggiornata del suo Net Zero Emissions by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector, pubblicato per la prima volta nel 2021. Il rapporto indica la traiettoria per raggiungere, su scala mondiale, l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 ̊C rispetto ai livelli preindustriali. Il contesto di riferimento, rispetto alla prima versione del rapporto, è cambiato: in due anni, infatti, si sono verificati cambiamenti significativi nel panorama energetico, ovvero la crisi innescata dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 e la ripresa economica post-pandemia.

Net Zero Roadmap: A Global Pathway to Keep the 1.5 °C Goal in Reach

On 26th September IEA published the update version of its report Net Zero Emissions by 2050: a Roadmap for the Global Energy Sector, updated version of a first roadmap released in 2021. The report sets out a global pathway to achieve the Paris Agreement’s goal of limiting the rise in global temperatures to 1.5 ̊C above pre-industrial levels.  Since the first version report was released, in two years significant changes to the energy landscape happened, such as the global energy crisis triggered by Russia’s invasion of Ukraine in February 2022 and the post-pandemic economic rebound.

G7 e clima: un arduo equilibrismo

Attenuata dalla distanza e dalla ripetitività, la voce del G7 ha lambito le orecchie della società civile che, distratta, si è girata dall’altra parte. Troppo fiacca per suscitare interesse. Più che una voce, un’eco. Di cosa? Dei vertici inflazionati dei potenti, dei meeting ricorrenti in questa o quell’amena località dell’Occidente o dell’Oriente, dei precedenti G7, centri di negoziazione e di dibattito da cui, periodicamente, emanano tenui dichiarazioni difficilmente distinguibili l’una dall’altra.

G7: segnali importanti per superare il modello fossile

Dall’inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, i paesi G7 hanno dovuto avviare un’accelerata diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetiche. Ciò ha condotto da un lato, al ricorso temporale ed emergenziale di fonti tradizionali, come il carbone, o il rilancio di ambizioni di lungo corso, come rendere l’Italia un hub europeo del gas. Entrambe però con implicazioni negative per gli sforzi nella lotta al cambiamento climatico e di dubbia fattibilità economico, tecnica e finanziaria. Un hub del gas creerebbe nuove dipendenze e legami incerti e poco sostenibili con paesi altamente instabili e in aree geograficamente molto complesse.

2022: un anno difficile per l’ambiente

Potremmo dire che il 2022 è stato un anno difficile per l’ambiente; tuttavia, pensandoci bene, l’ambiente siamo noi. A volte, parlare dei problemi ambientali rischia di porci in una posizione pericolosamente distaccata: sarebbe il momento di comprendere che non stiamo parlando di qualcosa che è altro da noi, bensì di noi stessi, del nostro stile di vita e delle nostre scelte, presenti e future. Quindi, accertato il sillogismo, il 2022 è stato un anno difficile per Sapiens: dal punto di vista dei mancati passi avanti delle politiche ambientali internazionali, ma soprattutto dal punto di vista delle condizioni climatiche estreme che si sono susseguite in giro per il mondo.

Obiettivo 1,5°: le quattro misure proposte dal World Energy Outlook

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha pubblicato ad ottobre il World Energy Outlook (WEO) 2021, pensato come guida alla conferenza sul cambiamento climatico COP26 e che intende analizzare gli impatti degli impegni di riduzione delle emissioni presi finora dai Governi di tutto il mondo e suggerire azioni aggiuntive necessarie a limitare il riscaldamento globale entro la soglia critica di 1,5 °C.

COP 26: se parole e azioni non coincidono

Se ciò che afferma la scienza è corretto, la COP 26 di Glasgow rappresenta un momento nel quale il genere umano si gioca un pezzo significativo del proprio destino. Cosa dice la scienza? Afferma, nella veste dell’IPCC, che se vogliamo contenere la crescita della temperatura entro i 2°C, o ancora meglio entro 1,5°C, dobbiamo far sì che le emissioni del 2030 siano del 25% o del 45% più basse di quelle del 2010. Dove siamo oggi?

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