MERCATO ELETTRICO | 38 ARTICOLI
Cosa sono le unità virtuali abilitate miste (UVAM), come funzionano e perché sono così importanti nel passaggio verso una generazione distribuita?
La massiccia diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili (FRNP) che si è registrata nel nostro Paese determina oggi una serie di «criticità» di gestione del sistema elettrico, quali ad esempio l’aumento del fabbisogno di riserva, l’incremento degli avviamenti di impianti convenzionali altrimenti spenti, l’incremento dell’utilizzo di risorse di regolazione sempre più flessibili ed il distacco dalla rete degli impianti alimentati da FRNP.
L’aggiornamento delle condizioni economiche dei consumatori in Maggior Tutela deliberato dall’Autorità il 28 dicembre 2017 ha provocato diverse reazioni, politiche e non, che hanno criticato l’operato del regolatore, responsabile – a dire di alcuni negazionisti delle ragioni del mercato – di aver reso più onerosa l’energia elettrica per le famiglie italiane.
La nostra Autorità, tuttavia, ha solo formalizzato qualcosa di cui tutti dobbiamo prendere atto: nell’ultimo trimestre i prezzi di mercato sono aumentati in misura sostanzialmente coerente con il trend del PUN di tutto l’anno 2017 che, rispetto all’anno 2016, è cresciuto in termini tendenziali del 27%.
La generazione elettrica francese è fortemente dipendente dall’utilizzo delle centrali nucleari che garantiscono il 75% dell’energia elettrica generata. Tale situazione è il risultato di politiche energetiche attuate sul finire degli anni ‘70 in risposta alle crisi petrolifere di quel periodo. In virtù di tali politiche, il parco di generazione elettrica francese è risultato essere molto più competitivo rispetto a quello italiano, largamente basato su impianti alimentati a gas naturale (es. CCGT) e ha garantito alla Francia un export costante di energia elettrica verso l’Italia, creando così una dipendenza diretta tra i due mercati.
Le slide che illustrano la Strategia Energetica Nazionale (SEN) sono dense di spunti e considerazioni: c’è da immaginare che esse costituiscano la necessaria sintesi e che dietro abbiano (come sembra intuirsi peraltro) approfondimenti, analisi e studi dettagliati.
Va quindi dato atto al Ministro e agli Uffici competenti di avere svolto un grande lavoro che consente di avere un quadro completo di quelli che saranno presumibilmente gli scenari di scelte di politica energetica che ci attendono.
Ricordiamo tra l’altro che con la SEN il Ministro (meglio il Ministero) esercita quella funzione “alta” di indirizzo politico amministrativo che gli compete: toccherà poi ai diversi soggetti competenti declinare in atti concreti l’indirizzo ministeriale.
Dopo un lungo iter di elaborazione e di consultazioni con le categorie interessate, le linee guida di politica energetica della Strategia Energetica Nazionale (SEN) stanno prendendo forma. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ne ha presentato i contenuti in un’audizione parlamentare tenutasi lo scorso 10 maggio. La pubblicazione del documento è attesa per il mese di giugno. Le politiche per l’unificazione dei mercati elettrici nella UE e per la diffusione delle tecnologie di generazione distribuita da fonti rinnovabili occupano posizioni preminenti nella SEN 2017, in vista degli obiettivi del Clean Energy Package per il 2030 e del futuro Piano nazionale clima-energia.
Intervista al Prof. Edoardo Croci (Università Bocconi, IEFE)
Mobilità: sembra essere il fronte più caldo negli ultimi tempi, una contrapposizione tra i fronti petrolifero, elettrico e del gas. Nel breve medio termine il Ministero pare indicare una preferenza per il gas, relegando l’elettrico più sullo sfondo. Cosa può fare in questo senso la SEN?
Il fronte della mobilità e dei trasporti è uno dei settori chiave per raggiungere gli obiettivi internazionali previsti dall’Accordo di Parigi. La direzione che tutti i Paesi dovranno seguire, in primo luogo quelli sviluppati come l’Italia, è quella di andare verso una progressiva elettrificazione del parco circolante e parallelamente verso una maggiore produzione di elettricità da energia rinnovabili. Si tratta però di un percorso definito sul lungo periodo, con orizzonte 2030-2050. Nel breve-medio termine si possono seguire anche altre traiettorie: in Italia, il gas può rivestire un ruolo importante ed essere la strada più facile da percorrere da un punto di vista economico.
E’ opportuno fare una premessa per illustrare con parole semplici cos’è l’attività del dispacciamento e qual è il ruolo della domanda. Si tratta di un’attività gestita da Terna Spa indispensabile per l’equilibrio del sistema elettrico. Terna, in tempo reale, bilancia l’energia necessaria alla domanda attuando strategie di vario tipo (es. chiedendo ad alcune centrali elettriche di produrre di più o di meno o riducendo la produzione di alcuni impianti industriali attraverso la cosiddetta “interrompibilità”). Il tutto è necessario perché l’energia non si può immagazzinare oggi a costi competitivi.
Con il termine dispacciamento dell’energia elettrica si intendono tutte quelle operazioni tecniche per il pareggio dei flussi di potenza generati e prelevati dalla rete dal momento che, in assenza di accumuli energetici, la produzione di energia elettrica deve uguagliare la quantità di energia consumata, istante per istante.
La generazione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) è diventata estremamente importante per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico. Ma la natura imprevedibile ed intermittente di solare fotovoltaico ed eolico ha evidenziato l’importanza e la complessità delle attività di bilanciamento tra domanda ed offerta.
Il mercato di dispacciamento è strutturalmente dominato da tecnologie convenzionali quali termoelettrico, idrico e pompaggio, poiché dotate della necessaria flessibilità per l’immediato bilanciamento tra domanda ed offerta. Le unità che garantiscono tali servizi possono contare su una minore concorrenza rispetto a quella che invece hanno nel Mercato del Giorno Prima (MGP), dove hanno perso quote di mercato per via delle FER.
Contrariamente a quanto accade in altri mercati, in particolare in quelli finanziari, nel settore elettrico l’infrastruttura necessaria al trasporto del bene scambiato e le leggi della fisica che ne regolano il funzionamento giocano un ruolo fondamentale e spesso poco compreso. La rete elettrica e il suo operare in condizioni di sicurezza pongono infatti dei limiti alle transazioni economiche che possono aver luogo tra venditori e acquirenti di elettricità. Quando questi limiti sono superati, ossia quando si registrano congestioni sulla rete, tocca all’operatore di sistema intervenire, talvolta in maniera autoritaria, talaltra ricorrendo a strumenti di mercato.