MERCATO ELETTRICO | 38 ARTICOLI
L’era digitale e gli straordinari progressi della tecnologia hanno determinato cambiamenti sostanziali nel modo di intendere pressoché ogni ambito del nostro vivere sociale, dagli scenari macroeconomici alle relazioni lavorative e interpersonali, dalla fruizione dei beni di consumo al modo di spostarsi e viaggiare per il mondo.
La crisi energetica degli ultimi mesi ha reso ancora più evidente quanto sia importante per il nostro Paese accelerare la transizione energetica e ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili, in particolare dal gas importato dall’estero. Affinché ciò avvenga è necessario muoverci verso una progressiva elettrificazione dei consumi finali puntando con convinzione sullo sviluppo di nuove fonti rinnovabili, su un territorio, il nostro, ricco di risorse sia solari che eoliche.
In Italia contribuiscono attualmente alla produzione elettrica circa 850.000 impianti a fonte rinnovabile. Tra dieci anni saranno più di due milioni. Il 22% dell’intera produzione nazionale di energia elettrica proviene da impianti connessi alle reti di distribuzione. Tra dieci anni salirà al 40%. La diffusione dei sistemi di accumulo distribuiti, in abbinamento ad impianti a fonti rinnovabili non programmabili o aggregati in storage park, ridurrà, senza però eliminarla, la non programmabilità del sistema elettrico. Inoltre, se non adeguatamente governato, il contemporaneo rilascio di una parte cospicua dell’energia immagazzinata in una miriade di accumuli distribuiti potrebbe provocare un burn-out della rete.
Rilevanti aspettative sono poste sullo sviluppo dei sistemi di accumulo di energia soprattutto nella direzione di offrire una valida soluzione alle problematiche tecnologiche connesse all’integrazione di quantità crescenti di energia da fonti rinnovabili variabili, nonché per la diffusione su larga scala della mobilità elettrica.
Le energie rinnovabili si stanno diffondendo in Europa e in particolare in Italia, dove la loro importanza è messa ancor più in risalto dal futuro spegnimento delle centrali a carbone e dal forte impegno nella riduzione delle emissioni. Sebbene lo sviluppo delle energie rinnovabili sia necessario e auspicabile, esso porta con sé alcuni problemi, ed in particolare il crescente rischio di inadeguatezza e di interruzione della fornitura di energia elettrica, quale conseguenza di una significativa riduzione della capacità programmabile disponibile per il sistema elettrico.
Accelerare al massimo la produzione di batterie per ottenere una significativa riduzione di costo, grazie a economie di scala, innovazione, riduzione dei rifiuti e concentrazione della produzione di auto in un unico sito. Tesla spiega così il “progetto gigafatory”, lanciato nel 2013 per la realizzazione di una serie di stabilimenti di dimensioni record per la produzione di batterie, e-car e altri prodotti. Con l’obiettivo, spiega il gruppo guidato da Elon Musk, di accelerare la transizione energetica globale rendendo disponibili a prezzi competitivi veicoli elettrici, batterie e sistemi a energia solare per il mercato di massa.
Orders for new nuclear power plants have been in short supply for more than 30 years. This is despite a number of predictions that a renaissance in ordering, driven by new lower cost nuclear technologies and the need to replace fossil fuel generation with lower-carbon generation. With the majority of the world’s reactor near or beyond their design life and despite life-time extensions being allowed in some countries, the prospect is that nuclear capacity will begin to decline sharply as existing reactors are retired and are not replaced by new ones.
Nonostante i proclami di una rinascita nucleare, dettati dalla disponibilità di nuove tecnologie a basso costo e dalla necessità di rimpiazzare i combustibili fossili con una generazione elettrica low-carbon, gli ordini di nuove centrali nucleari scarseggiano. E non da oggi ma da 30 anni a questa parte. Con la maggior parte dei reattori prossimi al fine vita, se non già oltre, e nonostante le proroghe concesse in alcuni paesi, si prospetta un consistente calo della capacità di produzione elettrica da nucleare nei prossimi anni.
Le onde sono generate dall’azione del vento sulla superficie delle acque e, poiché il vento è a sua volta frutto della radiazione solare, l’energia delle onde è una forma indiretta di energia solare. Si stima che negli oceani il potenziale del moto ondoso ammonti a circa 29.500 TWh all’anno. Migliaia di brevetti sono stati depositati riguardanti dispositivi per la conversione di questa energia, a partire da quello registrato da Girard padre e figlio a Parigi nel 1799: la loro idea consisteva nell’utilizzo di una leva azionata da un galleggiante che trascinava una pompa alternativa posta sulla terraferma.
Partiamo dal principio. Viene spesso affermato che le onde costituiscono la “più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo”. Ci potrebbe aiutare a capire meglio questa affermazione?
Gli oceani e i mari del mondo sono un'enorme riserva di energia non sfruttata. Si stima che il loro potenziale energetico associato esclusivamente alle onde sia tra i 20.000 e gli 80.000 TWh/anno, una quantità di energia sufficiente per alimentare in linea teorica l'intero pianeta e pari (ottimisticamente) fino a tre, quattro volte il fabbisogno elettrico globale.