::

FONTI RINNOVABILI | 150 ARTICOLI

Esportare tecnologia, idee e competenze: il caso del Norwegian Energy Partners

Venti anni fa, in un momento in cui il mercato petrolifero mostrava un’elevata volatilità, nasceva INTSOK, un’organizzazione che aveva il compito di facilitare e promuovere la crescita delle esportazioni per l’industria energetica norvegese. Correva l’anno 1998 e il Ministero del Petrolio, insieme a Statoil, Norsk Hydro, Saga Petroleum e le principali associazioni di categoria industriali, fondarono un ente in grado di accedere alle opportunità del mercato internazionale.

Il fotovoltaico nella SEN e nel decreto rinnovabili: obiettivi, incentivi e sviluppi futuri

Il settore fotovoltaico italiano è in procinto di vivere una nuova fase molto importante del suo percorso di crescita, proiettato ormai verso uno stadio di completa maturazione. I target europei appena definiti per le fonti rinnovabili (32%) dal recente trilogo comunitario richiederanno molti sforzi su diversi fronti, e il fotovoltaico avrà sicuramente un ruolo da protagonista.

Nuove installazioni: in Italia il fotovoltaico guida la classifica delle rinnovabili

La nuova potenza installata da rinnovabili nel corso del 2017 in Italia è stata di circa 900 MW, più di 120 MW superiore a quella installata nello stesso periodo del 2016 (+15%). Una crescita comunque sostenuta nonostante la non facile situazione economica e politica che ha caratterizzato lo scorso anno. E’ il fotovoltaico a guidare la classifica delle installazioni con 410 MW, seguito dall’eolico con 360 MW, e idroelettrico con 95 MW mentre sono le biomasse con soli 50 MW a chiudere la classifica. Nel primo bimestre 2018 sono stati complessivamente installati 107 MW di nuova potenza, di cui 60 MW di fotovoltaico, 23MW di eolico e 23MW di idroelettrico. 

Prosumer fotovoltaico: il consumatore è davvero protagonista?

La star è il consumatore. Il consumatore finale è il grande protagonista di questa nuova stagione del settore energetico: lo sottolinea senza ambiguità il ‘Clean Energy Package’ recentemente pubblicato dalla Commissione Europea; lo ripetono costantemente, magari con qualche ambiguità in più, politici di ogni schieramento; ed è uno dei temi che ricorre più frequentemente nei media sia generalisti sia specialistici. Qual è, però, la situazione reale, in Italia e negli altri Paesi europei? Il consumatore/produttore di energia da fonti rinnovabili è davvero padrone delle sue scelte? Ancora di più, possono le sue scelte essere correttamente monetizzate, vale a dire esiste la possibilità di fornire al mercato energetico dei servizi il cui valore venga riconosciuto?

Mercato secondario degli impianti PV: quali opportunità di investimento?

Quando si parla di mercato secondario degli impianti PV si fa riferimento alla compravendita di impianti fotovoltaici realizzati dal 2005 all’incirca al 2013 e che hanno usufruito degli incentivi statali di cui ai conti Energia da 1 a 5. Il motivo per cui se ne parla in questa sede, è che tale mercato è attualmente in crescita in Italia, e può presentare delle interessanti opportunità di investimento, se si acquista bene ed in sicurezza.

L’innovazione guida l’avanzata dell’economia solare

Per comprendere l’innovazione che ha riguardato la tecnologia del fotovoltaico, quella che converte direttamente la luce del sole in elettricità senza alcuna parte in movimento, rumore od emissioni di qualsiasi natura, sono sufficienti due numeri: 15 e 5. Sono i grammi di silicio richiesti per produrre 1 W in condizioni di test standard con una cella solare in silicio cristallino, rispettivamente, nel 2005 e nel 2013.

Decreto Rinnovabili 2018-2020: chi vince e chi perde?

L’Europa è in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, ponendosi obiettivi sfidanti per la produzione di energia rinnovabile e per l’aumento dell’efficienza nell’impiego delle risorse. Anticipando i tempi, rispetto agli obiettivi di sostenibilità, il nostro Paese si dimostra tra i più virtuosi. L’Italia ha già raggiunto il target assegnatole in ambito europeo al 2020, relativo al soddisfacimento del 17% dei consumi finali di energia attraverso tecnologie verdi. L’ottimo livello raggiunto non è però che una tappa intermedia nel percorso di transizione low carbon a lungo termine: un percorso che esula dai confini nazionali, come dimostrato dall’accordo di Parigi, siglato da 195 Paesi nel dicembre 2015 durante la ventunesima conferenza delle parti (COP 21).

Generazione diffusa o big energy company? È ora di scegliere

In Italia, nella bozza del nuovo decreto per l’incentivazione alle fonti rinnovabili (FER) è evidente un orientamento favorevole alle aste e agli impianti di taglia maggiore. Non dobbiamo, tuttavia, dimenticare che il decreto copre solo il prossimo triennio al termine del quale la strada verso gli obiettivi di produzione FER fissati dalla nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) per il 2030 sarà ancora lunga e tutta da tracciare. Non è un caso se nel testo della SEN ritroviamo fianco a fianco, nell’auspicata market parity, i Power Purchase Agreement (PPA), ovvero il superamento delle aste per gli impianti di taglia maggiore, e l’agevolazione dell’autoconsumo.

Raddoppiare le rinnovabili: se la risposta fossero i PPA di Stato?

Si è sempre detto e scritto che quello delle rinnovabili sarebbe un progressivo percorso di avvicinamento al mercato, soprattutto inteso nella sua accezione di “mercato elettrico”.

Questa lunghissima rincorsa tra rinnovabili e mercato, durata più 20 anni (dai primi CIP6 alle ultime aste) sembra finalmente giunta al termine. Non sarà infatti sfuggito a chi legga la stampa di settore o frequenti convegni e simposi che il dibattito sulle rinnovabili è ormai pressoché monopolizzato dal tema della “piena integrazione delle rinnovabili con il mercato”, generalmente declinata in due modelli alternativi: la “market parity” e i PPA.

Regno Unito: la sfidante maturità delle fonti rinnovabili

Negli ultimi anni, la generazione da energie rinnovabili intermittenti (Variable Renewable Energy -VRE), in particolare da solare fotovoltaico ed eolico, ha subito una notevole trasformazione, passando dall’essere una tecnologia di nicchia fino a diventare una fonte standard nel mix di produzione dei paesi UE. Nel Regno Unito, dove la capacità da fonti rinnovabili istallata alla fine del 2017 era di 40,5 GW, le VRE hanno registrato un aumento del 13,3% (4,8 GW) rispetto all'anno precedente. Queste tendenze sono in gran parte ascrivibili all’efficientamento delle tecnologie rinnovabili che risultano sempre meno costose e maggiormente competitive in una ampia varietà di condizioni ambientali in tutto il paese.

Page 13 of 15 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 »
Execution time: 375 ms - Your address is 44.197.111.121