Judged on press reporting, Europe is on the brink of a major nuclear revival. Countries that appeared to have turned their backs on nuclear, such as the Netherlands, Sweden and Italy are reconsidering; new large reactors are being proposed in several countries, including France, the UK, Poland and the Czech Republic; small modular reactors (SMRs) are being pursued in several countries including the UK, the Czech Republic and Romania.
Giudicando dalla stampa, l’Europa sembra essere sull’orlo di una grande rinascita del nucleare. Alcuni paesi che sembrava avessero abbandonato questa fonte come Svezia, Italia e Paesi Bassi lo stanno oggi riconsiderando. Nuovi reattori sono proposti in altri stati, tra cui la Francia, il Regno Unito, la Polonia e la Repubblica Ceca. Progetti di piccoli reattori modulari (SMRs) sono anche discussi in paesi come Regno Unito, Repubblica Ceca e Romania.
Carbon capture, utilisation and storage (CCUS) describes a suite of technologies to capture CO2 that would usually be emitted from a process. The CO2 is then either utilised to create products with additional value or put into long-term storage to prevent its release into the atmosphere.
Con la sigla carbon capture, utilisation and storage (CCUS) si descrivono una serie di tecnologie per catturare la CO2 che altrimenti sarebbe emessa nel corso di un qualsiasi processo. La CO2 è sia utilizzata nella produzione di prodotti con un valore aggiunto oppure stoccata nel lungo periodo per prevenire il suo rilascio nell’atmosfera.
Northwest Europe is at the forefront of low-emissions hydrogen development. The region accounts for around half of Europe’s total hydrogen demand. It has vast and untapped renewable energy potential in the North Sea and a well-developed, interconnected gas network which could be partially repurposed to facilitate the transmission and distribution of renewable and low-emissions hydrogen from production sites to demand centres.
L’Europa nordoccidentale è in prima linea nello sviluppo dell’idrogeno a basse emissioni. La regione assorbe circa la metà della domanda totale di idrogeno in Europa; dispone di un vasto e non sfruttato potenziale di energia rinnovabile nel Mare del Nord e di una rete di gas interconnessa ben sviluppata che potrebbe essere parzialmente riconvertita per facilitare la trasmissione e la distribuzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni dai siti di produzione ai centri di domanda.
Dopo un iter legislativo durato quasi due anni e mezzo, il cosiddetto “Pacchetto Gas ed Idrogeno” è finalmente entrato nella fase finale ed è stato recentemente approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo.
Energia dall’idrogeno: come mai se ne parla sempre più spesso? La spinta verso questa soluzione è motivata principalmente da due ragioni: in primo luogo, gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 rendono necessaria la ricerca di soluzioni alternative ai gas fossili e a fonti considerate inquinanti. In secondo luogo, non meno importante, gli avvenimenti geopolitici degli ultimi due anni hanno riportato in risalto i temi dell’indipendenza e della sicurezza energetica, rendendo di fatto indispensabile l’adozione di nuove soluzioni che possano rendere il continente europeo (o almeno una parte) maggiormente indipendente e autonomo da forniture esterne.
Il settore dell’idrogeno è in continua evoluzione sia dal punto di vista industriale con un’accelerazione importante sui progetti e sulle tecnologie, sia dal punto di vista legislativo, dove troviamo un susseguirsi di novità normative.
The European Guarantee of Origin (GO) market is a complex landscape shaped by each country's unique regulations and practices. For instance, Germany's strict issuance restrictions create a tight local supply, while the Netherlands sees heightened demand due to its comprehensive disclosure requirements.