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Lo scorso 13 aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani hanno incontrato a Palazzo Chigi il presidente e a.d. di Stellantis John Elkann e gli amministratori delegati di Eni Claudio Descalzi, di Enel Francesco Starace, di Snam Marco Alverà e di Terna Stefano Donnarumma. All’ordine del giorno della riunione i “temi legati all'energia e alla transizione ecologica”, si leggeva nel comunicato diffuso a valle dell’incontro. Incontro che era stato preceduto da altri due a marzo, questa volta al ministero della Transizione ecologica: uno il 15 marzo con gli stessi a.d. e il capo di gabinetto di Cingolani, Roberto Cerreto; il secondo il 25 marzo, con Francesco Venturini al posto di Starace e la partecipazione anche del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini. Il menu del primo incontro recitava “Incontro su tematiche della transizione ecologica”, quello del secondo “Incontro su energia e trasporti”.
La totale decarbonizzazione di tutti i suoi prodotti e processi entro il 2050: questo l’obiettivo annunciato quest’anno da Eni nel suo piano strategico 2021 – 2024, sulla strada per la completa neutralità carbonica. Grazie all’integrazione, diversificazione ed espansione dei business retail e rinnovabili, dei suoi prodotti bio e dell’economia circolare, Eni intende accrescere ulteriormente la sua già ampia base clienti retail aumentando l’offerta di energia rinnovabile.
L’idrogeno sarà sempre più al centro della mobilità a zero emissioni. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati dai Governi in tutto il mondo, si devono, infatti, adottare nuove soluzioni neutre a livello ambientale. Oggi l’idrogeno rappresenta una delle risorse che potranno contribuire, in un percorso che prevede diversi step, a decarbonizzare alcuni settori industriali. Secondo il Rapporto “Hydrogen Roadmap Europe: A sustainable pathway for the European Energy Transition”, l'idrogeno può, infatti, diventare un elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e generare importanti vantaggi socioeconomici e ambientali arrivando a coprire il 24% della domanda finale di energia e creando 5,4 milioni di posti di lavoro entro il 2050, oltre a contribuire alla riduzione totale di 560 milioni di tonnellate di CO2.
Ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente è ormai un obiettivo primario. Per raggiungerlo la Commissione Europea ha definito un percorso a lungo termine che prevede la riduzione di almeno il 55% dei gas serra entro il 2030 e l’azzeramento delle emissioni nette al 2050.
In questo percorso di carbon neutrality, l’idrogeno è un vettore energetico flessibile in grado di immagazzinare e fornire enormi quantità di energia, e non una fonte energetica tout court come il gas naturale, il carbone o il petrolio. Ad oggi la maggior parte di idrogeno prodotto viene da fonti fossili e solo in piccola parte da fonti rinnovabili (cosiddetto idrogeno green).
La sempre più spesso evocata transizione ecologica sarà necessariamente costosa in considerazione della necessaria e radicale trasformazione del modo in cui ci si approvvigionerà, si distribuirà e si consumerà l’energia in futuro. Secondo il paradigma della just transition, il processo di transizione dovrebbe anche essere accompagnato da misure volte a “schermare” i soggetti più vulnerabili.
Se prendere coscienza dei problemi è certamente un primo passo per arrivare a risolverli, mettere mano alla normativa e trasformare le possibili soluzioni in provvedimenti legislativi costituisce il vero fattore di successo. Nel caso della “riqualificazione energetica” degli edifici, questo assioma è facilmente dimostrabile, perlomeno in Italia. Nonostante, infatti, se ne parlasse da tempo, il concetto è divenuto tangibile quando, nella Finanziaria 2007, venne introdotta la possibilità di ottenere detrazioni fiscali per migliorare le performance energetiche degli edifici.
Il tema della povertà energetica negli ultimi anni ha acquisito sempre più rilievo nello scenario politico europeo e nazionale. Già con l’approvazione da parte dell’UE del cosiddetto Winter Package ossia il pacchetto Clean Energy for All Europeans, comprensivo di 8 direttive tra cui la Governance Regulation, l’Europa invitava tutti gli Stati Membri a dare una definizione nazionale di povertà energetica, al fine di poter fornire una misurazione quantitativa e consequenzialmente avviare politiche di mitigazione e contrasto.
Il tema della povertà energetica irrompe nelle politiche climatiche ed energetiche comunitarie, con la recente pubblicazione delle raccomandazioni sull’energy poverty da parte della Commissione europea e la contestuale pubblicazione del piano sulla riqualificazione energetica degli edifici che prende il nome di Renovation Wave. Una duplice presa di posizione che dimostra come anche da parte dell’Unione europea vi sia un riconoscimento del legame che unisce l’efficienza energetica e l’accesso equo all’energia. Ne parliamo con Monica Frassoni, presidente della European Alliance to Save Energy.
Nel 2021 l’Italia sarà impegnata a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di COVID-19 e a rilanciare la crescita. La direzione di questi sforzi dovrà essere coerente con impegni sottoscritti a livello internazionale, come i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) e l’Accordo di Parigi sul Clima. Inoltre, la Commissione Europea ha chiarito che la strategia di crescita dell’Europa è l’EU Green Deal, il piano di politiche e di investimenti lanciato nel 2019 per decarbonizzare l’economia e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 attraverso una “giusta” transizione.
Il mercato dei «Green Bond» ha ripreso a correre dopo un rallentamento dovuto alla diffusione del Covid. A emettere emissioni verdi sono singole aziende, municipalità e recentemente si sono uniti anche gli Stati. Ai primi di marzo anche il nostro paese ha collocato, con successo, il suo primo Btp Green. Ne abbiamo parlato con il Dott. Davide Iacovoni, responsabile della direzione del Debito Pubblico, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.