Il termine utility 4.0 evoca immediatamente Industria 4.0, non tanto in termini di politica industriale, quanto di trasformazione in corso, altrimenti identificata come quarta rivoluzione industriale.
L’interconnessione attraverso la digitalizzazione costituisce il cuore di questa trasformazione, in quanto i dati, le informazioni, i sensori diventano un nuovo fattore di produzione, ma vi sono alcuni fattori complementari che ne caratterizzano la discontinuità e conseguentemente il potenziale impatto sul sistema economico:
Tomaso Tommasi di Vignano (Presidente Esecutivo Gruppo Hera)
La strada che conduce al 2021 per il Gruppo Hera passa attraverso cinque parole chiave – crescita, efficienza, eccellenza, innovazione e agilità – sulle quali si fondano le strategie di sviluppo della multiutility bolognese. Un cammino che la società, da 4,4 miliardi di fatturato e 4,4 milioni di cittadini serviti (tra Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana e Veneto), ha tracciato nel nuovo Piano industriale presentato ai primi di gennaio, con una previsione di investimento di circa 2,9 miliardi di euro ripartiti in tutti i settori di riferimento.
La fusione nucleare è oggi considerata un’opzione molto interessante in quanto si tratta di una fonte di energia sicura, inesauribile e sostenibile per l’ambiente: un processo che consente di ottenere energia riproducendo il meccanismo fisico che alimenta il sole e tutte le altre stelle. È per questo che le grandi potenze economiche mondiali sono attualmente impegnate nel suo sviluppo che, affiancato a quello delle rinnovabili, potrebbe significativamente contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Il contributo di Forza Italia è firmato dal suo capogruppo alla camera Renato Brunetta. Volto noto del partito con il quale è entrato nel 1999 a far parte del Parlamento Europeo. Dal 2008 al 2011 è stato Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
Il contributo di Fratelli d’Italia è firmato da Walter Rizzetto, deputato di FdI e candidato alla Camera, già attivo nella scorsa legislatura sui temi energetici nelle file del Movimento 5 Stelle.
Il contributo della Lega Nord è firmato da Matteo Salvini. Già consigliere comunale di Milano e deputato del parlamento Europeo, il 7 dicembre 2013 diventa segretario federale del partito, vincendo le primarie contro Umberto Bossi.
Il contributo di Liberi e Uguali è firmato da Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente e coordinatrice della campagna elettorale di LeU. Domenica 7 gennaio ha aperto a Roma a fianco di Pietro Grasso l'assemblea nazionale per la definizione del programma e sarà uno dei nomi forti del nuovo schieramento che riunisce Mdp, Si e Possibile.
Il contributo del Movimento 5 Stelle è firmato da Davide Crippa, deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Attività produttive alla Camera, che ha partecipato alla stesura della sezione Energia nella prima parte del programma di Governo dei 5 Stelle presentato da Beppe Grillo lo scorso aprile.
Il contributo del Partito Democratico è firmato da Gianluca Benamati. Già professore a contratto nel Politecnico di Torino, Benamati è stato eletto parlamentare nel 2008 ed è attualmente capogruppo del Partito Democratico nella X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo nonché Responsabile del Dipartimento Energia nell’Esecutivo Nazionale del Partito Democratico.
Il cambiamento climatico costituisce una minaccia per la stabilità del sistema finanziario. Anche quest’anno il rapporto del World Economic Forum inserisce i rischi climatici e ambientali tra le principali minacce alla tenuta dell’economia mondiale e autorevoli studi evidenziano come esso potrà portare a crisi finanziarie, a perdite tra il 5 e il 20% del PIL mondiale e a una caduta degli standard di qualità della vita.