Accompagnare un processo di transizione energetica presuppone l’impegno di tutti i soggetti interessati, in primis le imprese. In tale ambito, cosa si può fare a livello di ecosistema per contribuire a uno sviluppo sostenibile? Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile è strutturalmente necessario un approccio inclusivo con al centro il coinvolgimento e la collaborazione del maggior numero di aziende lungo le diverse filiere.
Un comparto come quello dell’Oil&Gas richiede un’adeguata formazione del personale in ragione dell’imprescindibile expertise tecnica che deve caratterizzare il professionista. Assoil School, associazione nata nel gennaio 2011 tra il Settore Beni e Servizi di Assomineraria (attuale Assorisorse) e 16 imprese sue associate, risponde a tale necessità.
Storicamente, l’Italia ricopre una posizione di avanguardia in materia di tecnologie e capitale umano qualificato, una posizione che tutti ci invidiano. E il settore O&G ne è l’esempio più lampante: stiamo infatti parlando di un settore, che, diversamente da quanto possa essere percepito dal mainstream, si è evoluto considerevolmente, acquisendo nuove competenze e adattando quelle già acquisite in ottica di transizione energetica.
L’intelligenza artificiale (IA) cambierà le regole del gioco in termini di futura crescita economica e impiego del capitale umano? Chiaramente, siamo di fronte ad una tematica complessa e come tale poco incline a essere “liquidata” con generalizzazioni o semplificazioni, soprattutto perché siamo ancora privi del bagaglio esperienziale.
Il progresso incessante dell'IA sta ridefinendo in modo sostanziale il panorama sociale ed economico, presentando nuove sfide per l’uomo e, al contempo, offrendo opportunità senza precedenti per le organizzazioni. In particolare, la necessità di integrare efficacemente tecnologie avanzate richiede un investimento significativo in formazione e sviluppo del personale per una veloce gestione del cambiamento.
Ognuno di noi, nella sua quotidianità, ha progressivamente ceduto parte delle proprie decisioni a sistemi di intelligenza artificiale (AI) automatizzati, lasciandosi guidare e suggerire sui comportamenti o le scelte da intraprendere. Ma in un contesto aziendale, quali vantaggi può portare l’applicazione di tali sistemi? In poche parole: la previsione del futuro.
Dibattuto e divisivo, il tema dell’intelligenza artificiale sta attirando sempre di più l’attenzione della società tanto sorpresa quanto impreparata a gestire una trasformazione così impattante e repentina. Una trasformazione che proprio per la sua portata ha dei risvolti etici che andrebbero affrontati subito, per evitare impatti più dirompenti dopo.
I risultati dell’Intelligenza Artificiale, lo sviluppo di servizi e di applicazioni e di sistemi intelligenti hardware e software stanno modificando la società e la produzione industriale. Stanno ponendo le basi per una prossima AI-based economy dove la sinergia tra la conoscenza degli esperti, le informazioni estratte dai dati e la conoscenza generata dall’Intelligenza Artificiale stessa rappresenterà il nuovo asset economico e lo strumento per un profondo cambiamento della società.
“Il mondo appartiene a coloro i quali possiedono la maggior quantità di energia”: questa la citazione di Alexis de Tocqueville nel suo volume “Democracy in America” scritto nel 1835. Parole incredibilmente attuali e che riassumono alla perfezione il ruolo strategico delle risorse energetiche.
Il contrasto agli illeciti nel settore dei carburanti rappresenta una delle priorità operative per il Corpo della Guardia di Finanza per tre fondamentali ragioni. In primo luogo, le frodi in tale contesto comportano una rilevante evasione fiscale, coinvolgendo più comparti impositivi, ossia non soltanto quello delle accise, ma anche quello delle imposte sui redditi e dell'IVA. In secondo luogo, la rilevanza operativa delle frodi nel settore è collegata alla loro natura potenzialmente "circolare". Si tratta, in altre parole, di frodi che producono ingenti profitti "a monte" e che consentono, allo stesso tempo, di riciclare "a valle" tali risorse sfruttando la ragguardevole dimensione della filiera imprenditoriale coinvolta in tali meccanismi, che ben può prestarsi a essere terminale di reimpiego stabile dei profitti accumulati, anche provenienti da altre fenomenologie criminali.