“Vi è stata una rottura della fiducia tra gli emisferi nord e sud, e questa fiducia deve essere ricostruita trovando un terreno comune sul consenso nei confronti delle tematiche di loss and damage”. Queste le parole di Antonio Guterres, Secretary-General delle Nazioni Unite, a valle della COP27 di Sharm. La tematiche di perdita e danno (loss and damage) sono state centrali durante il summit e potremmo, forse, dire che si tratta di una vittoria che nasce da una apparente sconfitta.
Un colloquio di tre ore per riscaldare le relazioni tra Cina e Stati Uniti. Tanto sarebbe bastato per rimettere in moto la cooperazione per il clima tra i due maggiori paesi inquinatori al mondo, relazione che aveva subito un improvviso arresto in agosto, con la visita a Taiwan della speaker della Camera USA Nancy Pelosi. L’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e la controparte statunitense Joe Biden – il primo in presenza dall’ascesa del politico dem alla Casa Bianca – è avvenuto a margine del G20 di Bali. Durante il colloquio, come menziona il readout di Washington, i due capi di Stato hanno promesso di riprendere il dialogo sulla crisi climatica.
La sfida della decarbonizzazione coinvolge tutti gli stakeholder a ogni livello, e anche il Corpo dei Vigili del Fuoco è impegnato in questo campo. Come Corpo siamo da sempre attenti al tema del cambiamento climatico e a come i nuovi vettori energetici si inseriscono in questo contesto.
Da qui muove la necessità di un aggiornamento delle regole tecniche che afferiscono a questi prodotti, fra cui per l’appunto GNL,GPL.
L’Assemblea pubblica di Federchimica- Assogasliquidi si svolge in un momento rilevante dal punto di vista politico-istituzionale caratterizzato dalla formazione di un nuovo Parlamento e di un nuovo Governo, ai quali l’Associazione è pronta a fornire idee, spunti di lavoro, elaborazione di progetti di investimento volti a garantire lo sviluppo dei comparti dei gas liquefatti (GPL e GNL) e attenzione ai bisogni dei consumatori.
La Direzione generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è da sempre particolarmente attenta ai temi dei settori del GPL e del GNL, e ancor più in questo periodo così intenso scaturente dal conflitto russo-ucraino, in cui i temi della sicurezza energetica e degli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni di CO2 occupano quotidianamente le agende.
La fotografia scattata dal Green Book 2022 permette di descrivere un settore rifiuti che in Italia sta affrontando una serie di importanti riforme strutturali, ma con ancora numerose difficoltà da superare, soprattutto in termini di abbattimento dei tempi e snellimento delle procedure autorizzative, di accettazione sociale e governance locale. Dalla pubblicazione promossa da Utilitalia e curata dalla Fondazione Utilitatis - quest’anno in collaborazione con ISPRA - si evince che è necessario attivare investimenti per colmare il fabbisogno impiantistico, superare la frammentazione gestionale e completare il processo di attuazione della governance locale.
Uniti dall’obiettivo di combattere l’inquinamento prodotto dalla plastica e di fare di quest’ultima una risorsa e non un rifiuto, aziende, governi e altre organizzazioni hanno aderito al Global Commitment and Plastic Pact. Rappresentando oltre il 20% del mercato degli imballaggi in plastica, i firmatari hanno fissato l’obiettivo ambizioso di utilizzare solo plastica riutilizzabile, riciclabile e compostabile entro il 2025. Obiettivo, però, che, secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Ellen MacArthur e dell’UNEP - New Plastics Economy Global Commitment progress report - presentato lo scorso 2 novembre, rischia di non essere centrato.
Aliplast, società parte del Gruppo Hera, è specializzata nel riciclo delle materie plastiche per la produzione di polimeri rigenerati, film flessibili e lastre. L’azienda opera nel solco del rinnovamento e di un’evoluzione costante, restando però fedele a un principio di base: quello dell’economia circolare. Aliplast applica infatti un modello “closed loop”, che prevede il recupero di rifiuti e scarti in plastica direttamente presso le aziende, intervenendo con mezzi e metodi dedicati alla differenziazione dei materiali.
Nell’attuale contesto economico e ambientale, i rifiuti sono al centro dell’agenda politica nazionale ed europea e rappresentano un tema sempre più urgente da affrontare. Fondamentale è il ruolo di cittadini e famiglie che, impegnandosi nella differenziata e con comportamenti di consumo più virtuosi, possono aiutare l’ambiente, ma anche il proprio portafoglio. Il cambio di paradigma nella direzione di un’economia circolare deve però responsabilizzare anche le imprese coinvolte nella produzione e gestione dei rifiuti, con un orientamento sempre maggiore al recupero di materia.
Il progetto ZERO WASTE nasce sulla base dell’integrazione di varie tecnologie esistenti sul mercato del trattamento dei rifiuti, e portate avanti dalle diverse aziende associate ad Assorisorse, con il distretto circolare verde ideato da Nextchem /MyRechemical*. Da questa integrazione è stato sviluppato un innovativo schema industriale che, partendo dai rifiuti municipali indifferenziati, permette la produzione di prodotti per la mobilità sostenibile come l’idrogeno, l’etanolo e il biometano trasformando oltre il 98% della materia prima entrante.