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Energia e mercato libero: una riforma in mezzo al guado

Le riforme hanno raramente una vita facile ma quella dei prezzi finali dell’energia può forse concorrere per il primato degli iter più tormentati. Proposta nel 2015 nel ddl Concorrenza, divenuto legge due anni e mezzo dopo un faticoso percorso, è stata negli anni oggetto di molteplici rinvii, minacce di cancellazione poi smentite e poi nuovamente riproposte. Con la conseguenza che, quattro anni dopo, il settore della vendita retail di elettricità e gas ondeggia ancora in una situazione di incertezza sul suo futuro.

Fine della tutela, apertura del mercato e concorrenza, la proposta AIGET

Dopo molteplici rinvii, la Legge Concorrenza ha come noto indicato il 1 luglio 2020 come data per la fine delle tariffe regolate. L’obiettivo dovrebbe sempre essere quello di giungere finalmente ad un mercato realmente concorrenziale, caratterizzato da una sana competizione tra operatori e che favorisca l’offerta ai consumatori di beni e servizi sempre più convenienti e innovativi.

Verso il libero mercato: perché bisogna fare in fretta

L’individuazione di una data certa per la cessazione del regime di maggior tutela, stabilita inizialmente dalla Legge Concorrenza al primo luglio 2018 e poi definitivamente fissata al prossimo luglio del 2020, interviene in un mercato italiano della vendita retail di energia elettrica che, a quasi dodici anni dalla sua apertura, è ancora molto poco concorrenziale. 

Fine dei mercati di tutela: luci (poche) e ombre (molte) per i consumatori

E’ ormai da anni che il dibattito sulla possibile fine dei mercati di tutela per l’elettricità ed il gas e la completa apertura al mercato libero è aperto. Un emendamento al decreto Milleproroghe n. 91/2018, approvato in Commissione Affari Istituzionali del Senato, ha fatto slittare al 1° luglio 2020 lo stop definitivo al regime di maggior tutela (inizialmente previsto per il 1° luglio 2019 dalla Legge 4 agosto 2017, n. 124) ma ancora, ad oggi, non sono state definite le modalità operative e non sono stati fugati i dubbi sulle conseguenze che questo cambiamento epocale potrà avere sulle tasche, e le vite, di milioni di persone.

Liberi di (non) scegliere, lo strano caso dell'energia retail

In questi giorni è all’esame del Senato per l’approvazione, pare definitiva, la prima Legge annuale della Concorrenza. Un provvedimento complesso e dall’iter tormentato, nato da una segnalazione del 2014 dell’Autorità Antitrust, che tra le molte previsioni ne contiene una particolarmente dibattuta: la cancellazione dei cosiddetti prezzi tutelati dell’energia elettrica e del gas.

Attualmente la gran parte dei piccoli consumatori e in particolare delle famiglie italiane - quasi due casi su tre - acquista l’elettricità e il gas naturale a condizioni interamente fissate dall’Autorità di regolazione mentre solo un terzo ha scelto un fornitore sul mercato libero.

Fine della maggior tutela: gli svantaggi

I recenti sviluppi del DDL Concorrenza, così come è stato approvato dalla Commissione Industria al Senato, hanno reso sempre più vicina e concreta l’abolizione del mercato tutelato.

Un’operazione che, come Federconsumatori, ci ha lasciato perplessi sin dal primo momento. Da anni, infatti, denunciamo come, nel nostro Paese, nonostante sia attivo dal 2007, il mercato libero non sia mai stato degno di definirsi tale.

Mercato elettrico francese: il lento cammino della liberalizzazione

La Francia, si sa, è sempre stata abbastanza sulla difensiva di fronte ai cambiamenti della struttura di mercato che dal monopolio portano verso la liberalizzazione. Le ragioni di questa posizione sono complesse ed includono la difesa dei “campioni nazionali”, come EdF il cui capitale è detenuto all’83,4% dallo Stato, e la tutela dei consumatori, specie residenziali, il cui segmento di mercato è caratterizzato prevalentemente da offerte legate ad una tariffa regolata di vendita.

Punti di forza e punti di debolezza della riforma delle tariffe di rete: la posizione di Altroconsumo

Dal 1° gennaio 2017 cambia in bolletta la parte di costi tariffari, quelli indicati come spesa “trasporto (energia) e gestione del contatore” e “oneri di sistema” che erano pari a poco meno del 50% del totale della bolletta elettrica.

Fino a ieri questi costi pesavano in bolletta non in modo proporzionale ai consumi, ma a prezzi crescenti per scaglioni di consumo, finendo col penalizzare non tanto gli spreconi di elettricità, bensì le famiglie numerose che – a parità di efficienza e di attenzione all’uso – hanno comunque consumi più elevati e le soluzioni tecnologiche più efficienti.

Si è ritenuto pertanto necessario modificare la struttura tariffaria anche per eliminare gli scaglioni di consumo che complicavano la comprensione della bolletta. Dal 2016 è partito questo processo che entrerà a pieno regime nel 2018. 

'Con la riforma delle tariffe più equità ed efficienza'

Tre domande ad Andrea Oglietti, Direttore Infrastrutture Unbundling e Certificazione dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico

I consumatori criticano la riforma sottolineando che farà aumentare la spesa elettrica della maggioranza delle famiglie italiane, ossia quelle che prima beneficiavano delle agevolazioni per i bassi consumi. Era necessario?

Questa riforma è stata espressamente richiesta all’Autorità dal legislatore (con la Legge 6 agosto 2013, n. 96 e con il Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102) per recepire in Italia la Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica. ...

C'è chi argomenta che rimuovere le agevolazioni per i bassi consumi disincentivi l'efficienza, perché rende meno onerosi di prima gli eventuali sprechi. Cosa rispondete?

Al contrario, uno degli obiettivi di questa riforma è proprio la promozione dell’efficienza energetica. ...

Ambientalisti e associazioni delle rinnovabili evidenziano che l'aumento della parte di oneri di sistema pagati in quota fissa rende meno conveniente realizzare piccoli impianti da rinnovabili per autoproduzione. Ciò non contrasta con gli obiettivi di efficienza e sostenibilità?

Una valutazione degli impatti della riforma tariffaria sulla convenienza degli impianti fotovoltaici domestici è stata compiuta dall’Autorità e da altri enti dimostrando che, nella maggioranza dei casi, l’impatto sui tempi di ritorno degli investimenti è modesto. ...

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