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GNL e logistica primaria: intervista a Francesco Franchi

Lo sviluppo della rete di distribuzione stradale del GNL sembra andare avanti piuttosto spedito. Meno rapido è il cammino della logistica primaria. Come mai? È solo per la maggiore complessità o ci sono altri elementi di freno?

Dall’anno 2013 – anno in cui Assogasliquidi ha iniziato a seguire il comparto del GNL – ad oggi sono stati fatti passi avanti importanti nella rete di distribuzione del GNL: se nel 2014 una sola azienda era impegnata nella costruzione di una stazione di rifornimento di GNL, meno di quattro anni dopo quasi venti punti vendita hanno messo a disposizione dei propri clienti il GNL.

Certificati bianchi: si complica la presentazione dei progetti

Un aspetto importante nel meccanismo dei certificati bianchi (TEE) è la presentazione dei progetti di efficientamento energetico. Si tratta in effetti del primo passo verso l’ottenimento dei titoli e la loro valorizzazione, e, rispetto agli altri schemi di incentivazione nazionali, presenta un livello di qualità e complessità maggiore. Non a caso il tasso di rigetto delle proposte di progetto (PPPM, PC, PS per gli addetti ai lavori) e delle richieste di rendicontazione dei risparmi (RVC e RC) risulta elevato: nell’ordine del 40-45% nel primo caso e in crescita negli ultimi tre anni dal 7% al 25% nel secondo.

Riforma dei TEE: i vantaggi di un sistema ad aste

Il sistema dei certificati bianchi (TEE) in Italia è oggetto di recenti ipotesi di revisione e di cambiamento. Nel corso degli anni, infatti, il costo sostenuto dal sistema è aumentato ed ha generato un aggravio del costo dell’energia pagato dagli utenti. Le criticità sono state individuate essenzialmente nella volatilità dei prezzi e nella difficoltà per la domanda di esercitare pressione sugli stessi.

Certificati bianchi: un’invenzione italiana da difendere

I rapporti statistici pubblicati nei mesi scorsi dal Gestore dei servizi energetici (GSE) e dal Gestore dei mercati energetici (GME) non restituiscono un quadro chiaro per il futuro del meccanismo dei Certificati Bianchi. Permane, infatti, un’evidente discrasia tra le affermazioni riguardo la disponibilità dei titoli di efficienza energetica (TEE) e l’impennata dei prezzi che i medesimi titoli hanno registrato nell’ultimo anno sul mercato dei TEE. Questa incertezza fa temere per la “salute” del meccanismo, per cui si stanno approntando delle “cure” che non si sa ancora quanto saranno efficaci.

Bollette meno care e sostegno alla filiera italiana: la proposta della Lega Nord

Il contributo della Lega Nord è firmato da Matteo Salvini. Già consigliere comunale di Milano e deputato del parlamento Europeo, il 7 dicembre 2013 diventa segretario federale del partito, vincendo le primarie contro Umberto Bossi.

La bolletta spiegata: cosa paghiamo e a chi vanno i nostri soldi

L’ultima variazione tariffaria annunciata dall’AEEGSI oggi diventata ARERA, ci ha lasciato tutti di stucco. Ancora una volta per le oltre 20 milioni di utenze fornite con il prezzo cosiddetto tutelato (ma in parte la variazione ha colpito anche i clienti del libero mercato), l’aumento ha generato un forte malcontento.

Partiamo da un assunto fondamentale: quanto costa un kWh di energia elettrica? La riposta è: mediamente 0,20 cent di euro. Ma ci siamo mai chiesti cosa paghiamo effettivamente con quei 20 centesimi? Proviamo a dare qualche spiegazione.

Liberi di (non) scegliere, lo strano caso dell'energia retail

In questi giorni è all’esame del Senato per l’approvazione, pare definitiva, la prima Legge annuale della Concorrenza. Un provvedimento complesso e dall’iter tormentato, nato da una segnalazione del 2014 dell’Autorità Antitrust, che tra le molte previsioni ne contiene una particolarmente dibattuta: la cancellazione dei cosiddetti prezzi tutelati dell’energia elettrica e del gas.

Attualmente la gran parte dei piccoli consumatori e in particolare delle famiglie italiane - quasi due casi su tre - acquista l’elettricità e il gas naturale a condizioni interamente fissate dall’Autorità di regolazione mentre solo un terzo ha scelto un fornitore sul mercato libero.

Fine della maggior tutela: i vantaggi

Prima di affrontare il tema della fine della tutela di prezzo nell’energia elettrica, vale la pena sottolineare le storture di questo meccanismo che sinora ha contribuito a creare un mercato dell’energia (per i clienti finali) asfittico e poco attraente. In sostanza si è deciso di far convivere un mercato oligopolistico (quello dei fornitori in regime di tutela) e un mercato libero. Il risultato è stato molto poco soddisfacente per vari motivi:

Mercato elettrico francese: il lento cammino della liberalizzazione

La Francia, si sa, è sempre stata abbastanza sulla difensiva di fronte ai cambiamenti della struttura di mercato che dal monopolio portano verso la liberalizzazione. Le ragioni di questa posizione sono complesse ed includono la difesa dei “campioni nazionali”, come EdF il cui capitale è detenuto all’83,4% dallo Stato, e la tutela dei consumatori, specie residenziali, il cui segmento di mercato è caratterizzato prevalentemente da offerte legate ad una tariffa regolata di vendita.

Punti di forza e punti di debolezza della riforma delle tariffe di rete: la posizione di Altroconsumo

Dal 1° gennaio 2017 cambia in bolletta la parte di costi tariffari, quelli indicati come spesa “trasporto (energia) e gestione del contatore” e “oneri di sistema” che erano pari a poco meno del 50% del totale della bolletta elettrica.

Fino a ieri questi costi pesavano in bolletta non in modo proporzionale ai consumi, ma a prezzi crescenti per scaglioni di consumo, finendo col penalizzare non tanto gli spreconi di elettricità, bensì le famiglie numerose che – a parità di efficienza e di attenzione all’uso – hanno comunque consumi più elevati e le soluzioni tecnologiche più efficienti.

Si è ritenuto pertanto necessario modificare la struttura tariffaria anche per eliminare gli scaglioni di consumo che complicavano la comprensione della bolletta. Dal 2016 è partito questo processo che entrerà a pieno regime nel 2018. 

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