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New Hubs of Gas Extraction in Africa

A seismic shift is on the horizon for gas extraction in Africa, with many of the new pre-production fields proposed in countries that historically have not exploited fossil fuels, a trend that would run counter to the global scientific consensus calling for a halt to the construction of new fossil fuel infrastructure.  Global Energy Monitor’s (GEM) Global Oil and Gas Extraction Tracker (GOGET) includes data on 421 extraction projects, with 79 fields in the pre-production stages. While historically Nigeria, Egypt, Libya, and Algeria have had the most proven gas reserves and production, data in GOGET show that 84 percent of new reserves in pre-production are located in recent entrants to Africa’s gas market—Mozambique, Senegal, Tanzania, Mauritania, South Africa, Ethiopia, and Morocco.

Africa: la nuova frontiera per l’estrazione del gas?

Importanti novità all'orizzonte per l'estrazione di gas in Africa, con molti dei nuovi giacimenti in pre-produzione ubicati in paesi che storicamente non hanno mai sfruttato i combustibili fossili. Si tratta, tuttavia, di una tendenza che andrebbe contro il consenso scientifico globale che, al contrario, chiede lo stop alla costruzione di nuove infrastrutture per lo sviluppo di queste fonti.

Il Global Oil and Gas Extraction Tracker (GOGET) di Global Energy Monitor (GEM) include 421 progetti di estrazione, di cui 79 giacimenti nella fase di pre-produzione. I dati di GOGET mostrano che l'84% delle nuove riserve in pre-produzione si trova in paesi che sono new player del mercato del gas africano: Mozambico, Senegal, Tanzania, Mauritania, Sudafrica, Etiopia e Marocco. Paesi, questi ultimi che si aggiungerebbero a Nigeria, Egitto, Libia e Algeria, che storicamente vantano riserve e produzioni di gas più comprovate e strutturate.

The role of Mediterranean to enhance energy security

An overview over the most relevant development areas or major crises related to the O&G upstream cannot overlook the dynamics related to African countries facing the Mediterranean Sea. It is known the pivotal role that Algeria has had over the last year and that it still has in facing the supply crisis originated by the shortage of Russian gas. Likewise, Egypt's capacities as a strategic actor are well known due to its vast resource endowment and the proximity to Cyprus and Israel. We have spoken about these countries, but also about the developments related to Sub-Saharan gas producers and new market players, with Carole Nakhle, Chief Executive Officer at Crystol Energy.

Il contribuito dell’area Mediterranea alla sicurezza energetica

Una panoramica globale sulle principali aree di sviluppo o crisi inerenti il comparto dell’upstream O&G non può tralasciare la trattazione delle dinamiche che interessano i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. È noto il ruolo pivotale che l’Algeria ha avuto lo scorso anno, e continua ad avere, nell’affrontare la crisi di offerta scaturente dall’ammanco del gas russo, così come le potenzialità dell’Egitto, attore strategico oltre che per le sue risorse anche per la vicinanza a Israele e Cipro, ricchi di gas. Di questi paesi, ma anche degli sviluppi che riguardano i produttori di gas dell’Africa Subsahariana, new player del mercato, ne abbiamo parlato con Carole Nakhle, Chief Executive Officer at Crystol Energy.

L’impatto della crisi bancaria sui mercati energetici

Il fallimento di Silicon Valley Bank negli USA ha generato diverse ripercussioni all’interno dei mercati finanziari, coinvolgendo anche alcuni segmenti del mercato energetico. La banca, caratterizzata da un elevato grado di concentrazione dei depositi da parte di venture capitalists,  ha investito le risorse finanziarie comprando titoli obbligazionari (treasuries) e mortgage backed securities a medio-lungo termine in un momento in cui i tassi di interesse ed i rendimenti erano molto bassi.

Prospettive e ruolo del sistema gas tra sicurezza e competitività a supporto della transizione energetica

Le eccezionali ed imprevedibili dinamiche che hanno caratterizzato il settore energetico negli ultimi due anni sono la conseguenza di una trasformazione profonda del sistema a livello globale, iniziata già anni prima.  Mentre nelle principali economie avanzate le politiche di investimento si concentravano sui target finali del percorso di transizione energetica, determinando una rilevante contrazione degli investimenti sulla catena del gas, la domanda mondiale di questa commodity continuava a crescere, aumentando la pressione sull’offerta e la competizione per il GNL disponibile.

Transizione e sicurezza energetica: l’importanza di un piano condiviso che includa un corridoio sud-nord basato su vere alleanze

L’ultimo anno ha segnato un punto di svolta in quella che sembrava una dinamica consolidata sui mercati energetici mondiali, e in particolare europei. Abbiamo dovuto prendere atto di quanto sia complesso disegnare e mantenere il sistema in equilibrio e garantirne un’equa e sostenibile evoluzione.

Le reti di distribuzione del gas: una componente essenziale per coniugare sicurezza, competitività e transizione energetica

Il documento illustrato il 25 gennaio scorso, in occasione della prima Assemblea Pubblica di Proxigas, fornisce un quadro lucido delle sfide che il sistema gas deve affrontare se vuole continuare ad esercitare il ruolo che negli ultimi sessant’anni ha garantito alle famiglie e alle imprese del nostro Paese tutta l’energia di cui avevano bisogno, a condizioni competitive.

Sicurezza e diversificazione gas per sostenere la transizione

Nell’ultimo anno, come mai era accaduto prima, è apparso evidente come il gas naturale abbia assunto un ruolo chiave nel garantire la sicurezza energetica del Paese, nonché nel supportare l’importante processo di transizione e il raggiungimento degli sfidanti target definiti a livello europeo.

Le recenti e rapide evoluzioni del contesto geopolitico sui prezzi dell’energia hanno comportato profondi effetti sulle dinamiche dei mercati internazionali, rendendo necessario un ripensamento della politica energetica nazionale che vada oltre l’emergenza e sia in grado di garantire all’Italia adeguati profili di sicurezza, flessibilità e competitività del proprio sistema energetico e produttivo.

Investire in infrastrutture a prova di futuro: così si ricompone il trilemma energetico

In questi ultimi mesi l’intero comparto europeo dell’energia si è trovato nella necessità di fronteggiare l’emergenza scaturita dal conflitto tra Russia e Ucraina con la consapevolezza che ciò̀ avrebbe avuto degli effetti diretti sul cammino verso il “nuovo mondo” decarbonizzato. La crisi energetica che stiamo attraversando, che non coinvolge solo il settore gas, ha non solo cambiato la prospettiva rispetto alla narrazione prevalente del periodo pre-pandemia e pre-guerra ma anche imposto una riconsiderazione dei pesi all’interno del classico “trilemma energetico” sicurezza-competitività-sostenibilità, perché ci si è resi conto che il percorso verso l’obiettivo “net zero” non può essere scisso dalle questioni relative alla certezza delle forniture e alla compatibilità economica.

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